Descrizione
<<I popoli, salvo brevi intervalli di tempo, sono sempre governati da un’aristocrazia, intendendo questo termine nel senso etimologico e volgendo a significare i più forti, energici e capaci, così nel bene come del resto nel male. Ma per una legge fisiologica di sommo momento le aristocrazie non durano, onde la storia umana è la storia dell’avvicendarsi di quelle aristocrazie, mentre una gente sale e l’altra cala.>>
(Vilfredo Pareto)
Vilfredo Pareto (1848-1923), il <<solitario di Celigny>>, economista e sociologo, storico e filosofo, studiò con realismo lucido e a tratti ironico, il significato dei tempi e le invarianti della storia. La presenza dei fattori <<non logici>>, l’uso della forza, l’incidenza del mito, la circolazione delle élite che, in nome di variabili valori e interessi, dominano la storia, anche quando essa indossa le vesti della democrazia, del socialismo, del razionalismo e del pacifismo. Pareto è uno specchio impietoso, un’immagine fredda e disincantata della realtà. Ma dietro quell’immagine asettica e austera, si scopre talvolta Vilfredo Pareto: un reazionario scettico, un sociologo sospettoso dei socialismi ma non meno critico verso il mondo borghese, un liberale diffidente della stessa libertà, al punto da invocare l’autorità, uno scienziato che pone limiti ai domini della scienza, un aristocratico che crede nella caducità delle aristocrazie, un ironico castigatore dei falsi pudori che fustiga pure i permissivismi, un realista ed un empirista che si apre rispettoso ad indagare nel fondo mitico e metafisico che è dietro ogni uomo ed ogni rapporto tra gli uomini.
Numero di Pagine: 169