Descrizione
Reduce da un viaggio a Mosca compiuto nell’estate del 1964, M. MIHAJLOV, professore dell’Università di Zara di letteratura e filosofia russa, pubblicava nel gennaio del 1965 sulla rivista letteraria Delo una parte dei suoi appunti di viaggio, osservazioni, conservazioni con esponenti del mondo intellettuale russo. Alla fine di febbraio l’Ambasciatore sovietico a Belgrado, Puzanov, protestava vivacemente con Tito per questa pubblicazione <<che offendeva il buon nome di uno Stato straniero>> e, quasi contemporaneamente, la rivista NIN attaccava con violenza lo scrittore jugoslavo e la <<sua strana estate>>.
La risposta pubblica del Mihajlov, da nessun giornale pubblicata, è riprodotta in appendice al presente volume.
Ai primi di Marzo, interrogato da giornalisti sulle probabilità di un suo arresto, lo scrittore rispondeva :<<Forse, ma non siamo in Russia>>. Invece, dopo due giorni, altro violento attacco del giornale Komunist ed infine l’arresto.
Imputato di danni alla reputazione di uno Stato straniero e di invio del manoscritto all’editore italiano Giovanni Volpe, il M. rimase 37 giorni in carcere e, in stato di libertà provvisoria, fu processato al Tribunale di Zara alla fine di Aprile, presenti numerosi giornalisti che ne riferirono sulla stampa occidentale. Il processo terminò con la condanna a nove mesi di reclusione e l’allontanamento dalla Cattedra universitaria. Nel Giugno la Corte Suprema della Repubblica Croata assolveva dalle imputazioni il M., in quanto il <<suo scritto non contiene elementi di offesa criminale>>; nel Dicembre la stessa Corte dichiarava illegittimo l’allontanamento dalla Cattedra.
L’editore italiano, sollecitato più volte a pubblicare il volume un anno fa, quando il caso dello scrittore jugoslavo era all’ordine del giorno, non ritenne di aderire a tali inviti, data la particolare situazione in cui l’autore si trovava; lo dà alle stampe ora che la sua vicenda giudiziaria si è chiusa favorevolmente.
Numero di Pagine: 142