Descrizione
Storia di quattro anni 1997-2001
Quando nel 1903 Daniel Halévy (1872-1962), il giovane intellettuale francese amico di Sorel e Péguy, pubblicò nei <<Cahiers de la Quinzaine>> la sua <<Histoire de quatre ans (1997-2001)>>, non immaginava certo di fare opera profetica ad una distanza di tempo notevolmente minore da quella prevista nel suo breve romanzo. E’ questo il motivo principale che induce oggi a riproporre alla attenzione del lettore italiano quest’opera a quasi settanta anni dalla sua apparizione ed a sessanta esatti dalla sua prima traduzione nel nostro Paese (nei <<Quaderni della Voce>> curati da Giuseppe Prezzolini). La Francia – e l’Europa – descritte da Halévy nel momento della loro disgregazione materiale hanno infatti incredibilmente molti punti in comune con le nazioni occidentali di questi appena iniziati Anni Settanta: decadenza politica, della religione, dei costumi, della morale. Più esattamente: diffusione della droga, dell’alcolismo, dell’erotismo più infimo, della pornografia; ritorno all’occultismo, alla magia, allo spiritismo; diminuzione delle ore di lavoro, aumento dell’ozio; la Chiesa spaccata tra <<vecchi cattolici>> da un lato e dediti alla stregoneria dall’altro; discriminazione delle minoranze da parte della massa che è al potere. In conclusione: una società che non possiede più alcun genere di <<valore>>, che pensa solo al benessere materiale, che è completamente vuota all’interno. Una <<società di costumi>>, un <<Welfare State>> ante litteram, il ritratto della nostra epoca vista con gli occhi di un <<liberale conservatore>>, poi sindacalista soreliano, di trentun anni.
<<Il castigo della democrazia>>, dunque, si inserisce nel filone dell’Antiutopia. Le sue caratteristiche, la sua originalità, sono spiegate da Gianfranco de Turris nel documentato saggio dedicato a <<Utopia e Antiutopia>> in appendice a questo volume. In esso, da un lato sono tratteggiati i lineamenti di una breve storia di queste due espressioni del pensiero umano con particolare riferimento alla letteratura, dall’altro vi si propone una quadripartizione dei due generi per meglio inquadrare molte opere per le quali, di solito, sono stati usati termini svariati e contradittori fra loro.
Numero di Pagine: 148