Descrizione
Questa antologia vuole rispondere ad una esigenza, nata da una duplice constatazione.
La prima constatazione è il ritorno prepotente dell’idea nazionale in tutto il mondo. Nazionalisti e imperialisti sono Mao Tse ed il suo avversario Breznev, i quali si combattono per contendersi qualche striscia di terra nel nome dei trattati siglati dagli Zar. Nazionalisti sono l’egiziano Nasser e l’israeliano Dayan. Nazionalista è la Francia di Pompidou e la <<maggioranza silenziosa>> che negli Stati Uniti ha portato al potere Richard Nixon. E non basta. Nell’Europa soggetta al comunismo, i pochi fenomeni di ribellione all’imperialismo russo, di cui si ha l’esempio in Cecoslovacchia e in Romania, obbediscono, praticamente, al richiamo delle rivoluzioni nazionali ottocentesche; esattamente come, in Africa e in Asia, la molla che fa scattare la rivolta dei popoli coloniali è quella nazionalista. Insomma, tutto dimostra che il nazionalismo non è soltanto una fase rozza e inevitabile della lotta <<di liberazione>> dei popoli colonizzati (compresi quelli colonizzati dall’URSS), come diceva Lenin, ma è la <<linea>> politica predominante anche nei Paesi più <<evoluti>>, sia a regime capitalista, sia a regime socialista.
La seconda constatazione è l’assoluta insensibilità dell’Italia a questo ritorno delle idee nazionali, o nazionaliste.
Numero di Pagine: 332