Descrizione
Questo è più un libro di politica, che di economia: tratta del denaro come di una forza che è diventata sovrana. Un grande elettore straniero, il mercato finanziario, vota ogni giomo in casa nostra ed ha più potere di noi corpo elettorale sui governi e sul Parlamento. L’usurpazione s’avvale di un’immensa liquidità calcolata in dollari per la maggior parte virtuali. Alla fine del 1997 il circolante degli Stati Uniti aveva un valore di 475 miliardi di dollari, ma la liquidità internazionale è valutata sui 9mila miliardi di dollari, mentre i prodotti finanziari derivati (consistenti in scommesse su prezzi futuri) raggiungono la cifra fantastica di 60mila miliardi di dollari. Con una massa d’urto di dollari inesistenti il mercato svuota e piega le democrazie.
Protagonisti della globalizzazione finanziaria, i money manager dei fondi pensione, dei fondi d’investimento, delle assicurazioni, contano più dei ministri e dei deputati, non ancora giunti culturalmente a comprendere la trasformazione che li espropria, insieme ai popoli, del loro potere.
Milioni di disoccupati sono vittime della finanza speculativa, che per movimentare ogni giorno migliaia di miliardi di dollari nelle Borse e sul mercato dei cambi non investe in durevoli imprese volte all’occupazione.
Giano Accame, riprendendo anche altri suoi scritti, lo ha spiegato in sei lezioni tenute ad Atri per un corso di perfezionamento in valori monetari promosso dall’Università di Teramo. Le ripropone qui alla classe politica ignara, sollecitando da parte delle democrazie nazionali e continentali (l’Europa dell’euro) una presa di coscienza. Per una riscossa delle nazioni dallo strapotere di una plutocrazia apolide ed irresponsabile (nel senso che non è tenuta oggi a rispondere a nessun potere elettivo), che destabilizza gli equilibri economici e politici del pianeta.
Numero di Pagine: 126