Descrizione
Studi di simbolica politica
(con un saggio introduttivo di Pio Filippani-Ronconi)
Claudio Bonvecchio, professore ordinario in Filosofia della politica e direttore del Dipartimento di Scienze politiche dell’Universita degli studi di Trieste, da anni si occupa di simbologia e mitologia politica. Ha pubblicato Immagine del politico. Saggi su simbolo e mito politico (Cedatp, Padova 1995); Imago Imperli Imago Mundi. Sovranita simbolica e figura imperiale (Cedam, Padova 1997); L’ombra del potere (insieme a Claudio Risé, Edizioni Red, Como 1998). Ha curato Ponzio Pilato o del giusto giudice. Profili di simbolica politico-giuridica (Cedam, padova 1997); II nuovo volto di Ares o il simbolo nella guerra post-moderna (Cedam, Padova 1999). Per i tipi della Societa Editrice Barbarossa (Milano 1998) ha gia pubblicato La questione maschile, insieme a Graziano Martignoni e Claudio Risé.”La spada e la corona” e propriamente il titolo del primo e piu corposo dei quattro saggi di cui si compone l’opera (preceduta da un saggio introduttivo sulla regalita indiana curato da Pio Filippani-Ronconi, uno tra i maggiori studiosi con-temporanei di dottrine orientali): spada e corona sono cifre della regalita, simboli ordinatori maschili sul caos, sull’informe “femminile”, referenti metaforici essenziali per una concezione verticale del potere e dell’esperienza politica che si riverbera-no poi, in ultima istanza, sulla “dimensione individuale di ogni uomo. Infatti, in unmondo «che si connota` essenzialmente per la sua tendenza regressivo-distruttiva e che scivola verso l’anarchia, il nichilismo, la rovina e la perdita di umanita», ognivicenda superiore che trovi riscontro nella dimensione politica e sociale coinvolge direttamente l’uomo, se e vero che «qualsiasi concezione mitico-simbolica segnala come tra universalita e singolarita, tra tutta e parte ci sia un’intrinseca e misteriosa coincidenza». Verticalita, sacralita, concezione virile del potere: termini desueti in una societa che ha giurato fedelta alla laicizzazione globale e omologante, che non sa immaginare e costruire il rapporto tra stato e comunita – oggi, massa indistinta di individui – se non in modo orizzontale e indifferenziato, privo di un centro, di riferimenti superiori. Per chi non si sa riconoscere e non si sa ritrovare in una terra che non ha mai davvero abitato, il cammino da seguire e allora il dimorare nel mondo archetipico gia indicato dal mitico re Artu: «perché la sua vicenda intemporale si ripete costantemente in ogni giovane, in ogni societa, in ogni epoca. Perché se ciascun giovane deve estrarre la sua spada dalla roccia, deve essere in grado anche di gettarla, senza tema, nelle acque inconsce, affin-ché entrambi – principio fallico maschile e principio femminile – si compene-trino. Facendo questo, ciascuno opera quella straordinaria sintesi di inconscio e di coscienza, di maschile e femminile che rende l’uomo la perfetta ipostasi del Sé. Lo rende in Artu – ma contemporaneamente nella pietra, nell’acqua e nella spada – un uomo completo e un perfetto sovrano»
Numero di Pagine: 116