Descrizione
Marcello Lucini, notista di politica interna al <<Tempo>> di Roma e autore di numerose opere sulle vicende del comunismo mondiale, tra cui una biografia di Stalin e uno studio sui finanziamenti avuti da Lenin, fornisce, in questo libro, una efficace sintesi della storia dell’imperialismo sovietico da Lenin e Brezhnev, nel due diverse frasi: espansionistica, fino al 1945, ad espansionistico-colonialista dal 1945 in poi, fino ai nostri giorni. Egli dimostra, sulla base dei fatti, come l’imperialismo dell’URSS non risponda tanto a una logica di potenza, quanto invece alla logica del comunismo che è qualcosa di più di una dottrina politica, è una <<religione laica>>, e per ciò stesso portato a <<convertire>> il mondo, se necessario con la forza.
Per giustificare il suo operato, l’Unione Sovietica si è nascosta dietro la formula dell'<<internazionalismo proletario>>, la stessa adoperata, di recente, nel caso dell’occupazione della Cecoslovacchia; ma proprio in tale occasione ha dovuto gettare la maschera proclamando il principio della <<sovranità limitata>>, cioè il diritto del blocco dei <<Paesi socialisti>> di intervenire, anche militarmente, in quello di essi dove il <<socialismo sia in pericolo>>. Così, l’imperialismo sovietico si è data finalmente una base teorica che fuga ogni equivoco e che, appunto per ciò, offre il vantaggio di porre alle forze politiche occidentali un problema di scelte chiare: <<sì>> o <<no>> al comunismo.
Numero di Pagine: 249